Gli atleti che praticano sport di endurance a volte non calcolano le calorie e i liquidi che potrebbero servirgli in gara per migliorare la performance e per evitare i danni da disidratazione e indebolimento muscolare, talvolta accompagnati da capogiri e nausea.
Sottovalutare il fabbisogno energetico: le conseguenze
Se durante le molte ore di attività fisica non si valuta attentamente il fabbisogno energetico, si rischia di bruciare non solo la massa grassa, ma anche la massa magra. Inoltre, un atleta può
arrivare a perdere fino al 5% del suo peso iniziale.
Durante una competizione un atleta in media perde da 600 a 2000 ml di liquidi all’ora, range che varia a seconda di fattori come per esempio le condizioni climatiche. Per evitare danni da disidratazione, è consigliato assumere in media dai 300 ai 600 ml di liquidi all’ora, possibilmente con sali minerali ma senza esagerare, per non rischiare disturbi gastrointestinali, mal di testa e debolezza.
Per un approccio energetico corretto…
Per quanto riguarda l’approccio energetico, è importante consultare uno specialista che aiuti a inserire nella dieta le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi. Fondamentali sono anche gli integratori che contengono glucosio, fruttosio e maltodestrine per avere maggiore energia durante queste lunghe fatiche. L’ideale sarebbe assumere degli shot che contengano anche aminoacidi per proteggere il muscolo durante la gara, limitarne i danni e facilitarne la ripresa.
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