Il defaticamento è l’ultima fase dell’allenamento; molto spesso viene evitato per mancanza di tempo o poiché non si è a conoscenza della sua reale importanza.
Saltare questa fase significa iniziare male il recupero post training, che inizia soprattutto dalla necessità di abbassare la temperatura corporea e favorire l’eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo, come l’acido lattico.
Un altro aspetto fondamentale di questo processo è la necessità che la frequenza cardiaca si abbassi gradualmente: se si dovesse abbassare bruscamente, si andrebbe incontro a un drastico calo della pressione sanguigna, con possibili giramenti di testa e svenimenti.
Un altro aspetto fondamentale di questo processo è la necessità che la frequenza cardiaca si abbassi gradualmente: se si dovesse abbassare bruscamente, si andrebbe incontro a un drastico calo della pressione sanguigna, con possibili giramenti di testa e svenimenti.
Quindi, il defaticamento serve per ottimizzare il ripristino della condizione di riposo, permettendo, di conseguenza, di accelerare il recupero tra le sedute di allenamento.
Il defaticamento può essere eseguito in due diversi modi:
- In maniera specifica, dando continuità alla stessa tipologia di allenamento;
- In modo generale, con attività differenti, un approccio utilizzato negli sport di forza.
È consigliabile abbinare il defaticamento ad una fase di stretching, della durata di 5-15 minuti, funzionale a rilassare e proteggere il muscolo da stiramenti, agendo come detossinante. Risultato? Ci si sentirà decisamente meglio e più leggeri!